Itinerario storico-artistico

CASTELLO DI SAN PELAGIO – MUSEO DELL’ARIA E DELLO SPAZIO
 
Castello di San Pelagio - Sede del Museo dell'Aria
Il Castello di San Pelagio ha origini medievali (circa 1340) che si notano nella splendida Torre d’avvistamento appartenente ai Carraresi. Nei secoli successivi, a ridosso della torre, corsero le varie parti della villa: il Corpo centrale e due Barchesse. Fin dal 1700 il Castello è proprietà dei Conti Zaborra che lo hanno aperto al pubblico ed arricchito di una straordinaria collezione aeronautica in ricordo della più bella azione di volo di tutti i tempi: il Volo su Vienna compiuto da Gabriele D’Annunzio con la squadriglia “ La Serenissima” il 9 agosto 1918. Furono lanciati nel cielo di Vienna volantini con un messaggio che ancora colpisce: “…non siamo venuti se non per la gioia dell’arditezza…”.

I ricordi di quei giorni fantastici e lontani, sono raccolti nell’antico maniero dove il poeta soggiornò ospite dei proprietari. I suoi appartamenti mantengono inalterato il fascino per il visitatore che, immerso nell’atmosfera di quell’impresa favolosa, percorre tappe di storia secolare vivendo emozioni sempre nuove.

Alcune sale del castello mostrano tracce di affreschi. In tutte aleggiano le presenze dei personaggi che hanno fatto la storia del volo e quella del progresso umano. Così di sala in sala, di personaggio in personaggio si vede, con la villa, anche tutta la storia del volo. Il filo conduttore del percorso storico del museo è il volo. La collezione interna, costituita da oltre 300 modelli di aerei, dirigibile e mongolfiere, divise d’epoca, manichini, motori ed oggetti aeronautici, traccia tutta la storia del volo in ordine cronologico. Dal volo in natura a quello mitologico, dai primi tentativi umani al volo a motore, dal primi impiego bellico nel 1911 in Libia agli scontri aerei della prima e della seconda guerra mondiale.(www.museodellaria.it)

Oggi San Pelagio è annoverato tra le più interessanti Ville Venete del padovano immerso com’è nei suoi splendidi giardini con centinaia di rose profumatissime, antiche e inglesi, alberi secolari, passeggiate lungo il viale di carpini verso la pescheria e più in là, sul belvedere da dove la vista spazia verso i Colli Euganei. Infine lo stupore del Labirinto del Minotauro. Il Castello di San Pelagio unico in Europa per la sua collezione aeronautica, è luogo incantevole dove trascorrere una serena giornata di svago, soffermandosi nel parco per assaporare, con i profumi dei fiori, l’atmosfera di una vita in armonia con la natura. (www.castellodisanpelagio.it)


ABBAZIA E CHIESA DI SANTO STEFANO

L’antica Abbazia di santo Stefano fu edificata a partire dal 1027 insieme alla chiesa, la quale fu innalzata sul luogo ove probabilmente si trovava gà una chiesetta intitolata prima a S.Andrea e poi a S.Pietro, risalente a prima del 910.

Del complesso abbaziale, demolito nella seconda metà del XVIII secolo, rimangono oggi solo la chiesa, il campanile, l’antico cimitero, la canonica, la casa dl sacrestano ed una vera da pozzo dell’Istria. Il campanile venne innalzato in sostituzione di quello originario nel 1293 per volere dell’Abate Ognibene.
 
La Chiesa di Santo Stefano
All’interno della chiesa si notano le fasi dei vari interventi effettuati nel corso dei secoli. Da menzionare soprattutto il sarcofago – mausoleo di Marsilio I da Carrara – risalente alla prima metà del XIV secolo e l’antico mosaico pavimentale che si estende dalla navata sotto il presbiterio, realizzato in epoche diverse tra il X e il XIII secolo.

Si trova inoltre un gruppo in terracotta colorata raffigurante una Deposizione o Pietà, opera cinquecentesca di Andrea Briosco.




CHIESA PARROCCHIALE DI CARRARA SAN GIORGIO

L’attuale chiesa parrocchiale di Carrara San Giorgio, dedicata a San Giorgio è stata edificata nel 1947 ad un’unica navata, con i mattoni ed altri materiali murari provenienti dal campo d’aviazione di San Pelagio, qui sorto verso la fine della Grande Guerra, dopo la ritirata di Caporeto, e che i tedeschi hanno poi riadattato per la loro aviazione leggera nel secondo conflitto mondiale. Nel suo interno è custodito il corpo di San Clemente e si può ammirare una bella statuta in bronzo di San Giorgio col cavallo. Il campanile è del 1912 e in paese si dice che è stato costruito con le uova, vale a dire con le offerte in natura, perché la popolazione del tempo solo così poteva contribuire alle spese per la sua erezione. Nella precedente chiesa, nel 1700, faceva capo diverse confraternite: del Santissimo Sacramento, della Beata Vergine dal Carmine, del Crocifisso e di Sant’Anna; fu rammodernata e abbellita, e nel 1776 consacrata da Alessandro Parafava, vescovo di Famagosta.


CHIESA PARROCCHIALE DI TERRADURA E DI CORNEGLIANA

La chiesa parrocchiale di Terradura, dedicata alla Beata Vergine Immacolata è ricordta in uno statuto di Padova del 1276 assieme al suo antico campanile; veniva consacrata nel settembre del 1488 dal vescovo di Padova Pietro Barbarigo e nel 1572 aveva sull’altare maggiore degli affreschi; nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata, restaurata e rimaneggiata.

La chiesa parrocchiale di Cornegliana, dedicata a San Biagio, era un tempo di proprietà della famiglia da Rio, succeduta ai Dotto de’ Dauli. Sulle pareti interne dell’attuale nuova chiesa parrocchiale, sempre dedicata a San Biagio, conserva quattordici scene in basso rilievo della Via Crucis scolpite su marmo bianco di Carrara da Antonio Bonazza, che tra il 1750-1760 era molto attivo nel Conselavno, che un tempo erano collocate sul muro esterno della chiesa verso il camposanto. Nelle quattordici stazioni domina un senso di profonda serenità, specialmente nella sesta dove Gesù è asciugato dalla Vergine, che contrasta, oltre che con la tristezza e la mestizia del luogo a cui erano destinate, anche con l’inquietudine di tante immagini scolpite dall’artista.


LE VILLE

Diverse sono le ville che testimoniano il passato e la presenza veneziana nel Comune di Due Carrare e fra queste è la settecentesca Villa Soranzo-Vasoin-Talpo con un imponente facciata asimmetrica e con il piano terra bugnato, su cui si aprono finestre rettangolari; vi è un marcapiano, posto tra il primo ed il secondo piano, sopra sui si aprono finestre rettangolari elongate; ha un poggiolo in pietra alla portafinestra con timpano ad arco sopra il portone d’ingresso; la parte superiore sopraelevata è eccentrica e all’ultimo piano si aprono finestre quadrate, sotto una linea del tetto a modature.

Villa Grimani, anch’essa settecentesca con finestre ad arco al piano nobile e poggiolo in pietra alla trifora centrale; nel suo interno vi è un bellissimo Oratorio dedicato alla Beata Vergine Annunciata, con il soffitto riccamente decorato.

Villa Dolfin-Da Martello detta “La Mincaca”, costruite nella prima metà del XVIII secolo dai Dolfin. All’interno sono eleganti stucchi policromi, ma ora l’edificio è ridotto a casa rurale. Nell’Ottocento la villa venne devastata: furono venduti tutti i particolari decorativi, i mobili e le statue di Orazio Marinali, molto belle, disperse nei primi anni del Novecento, e persino gli altari che erano nell’annessa chiesa costruita nel 1721 da Dionisio Dolfin Patriarca di Aquileia. Fu distrutto il giardino all’inglese disegnato dall’architetto A. Selva nel 1783, di cui esiste una “mappa”, che era ricco di pescherie, montagnole, labirinto.
 
BIBLIOGRAFIA
 
  • L’Abbazia di Santo Stefano di Due Carrare a cura di Cristina Gibellato e Don Armando Rizzioli
  • Quatro Ciàcoe - Mensile in dialetto de cultura e tradission venete ( 6 giugno 2000 )
  • Edizione speciale Due Carrare il nostro paese - Con il patrocinio del Comune di Due Carrare- coordinamento e testi M.Cappellozza e C. Benetton- classi quinte della scuola elementare “Leonardo da Vinci”
  • Comune di Due Carrare- Vivi la Città 2003/2004
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